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La Libertà è nel Cassetto

Si alzò alla solita ora, quel mattino, mattino d’inverno, ed un freddo glaciale lo avvolse con i suoi diacci tentacoli: provò i brividi della morte. L’uomo cominciò a piangere e a singhiozzare, senza riuscire a dare una ragione plausibile alle lacrime che gli scorrevano abbondantemente giù dagli occhi e a quei singhiozzi di bambino che all’improvviso ha perso la mamma.

S’inginocchiò sul tappeto steso ai piedi del letto e tentò di pregare quel dio di cui fino allora aveva ignorato l’esistenza. Dalla sua bocca scaturirono queste parole:

Ho remato a lungo, senza interruzione,
Rischiando di affogare, assaporando la morte
E quando già da lungi scorgevo le agognate porte
Ancora una tempesta ed altri segni di maledizione.
Il cielo temporeggia, gioisce a fare il Fabio
Incoraggiando un unizio, poi tacito offrendomi una fine
Porgendomi una rosa, poi coprendomi di spine
Troncherebbe così la costanza d’un savio.
Non domando il perchè di questa punizione
Che la coscienza mia conosce troppo a fondo,
Sono ormai rassegnato, rifiutato da questo mondo
Non recalcitro, attendo con ansia e sottomissione.
Par che natura m’indichi quell’ultima risorsa
Ch’io rifiuto ancora con il poco coraggio
Rimasto nelle ossa qual unico equipaggio
Che tenta invano di reagire all’infernale morsa.
PRENDIMI SE MI VUIOI! PRENDIMI COME SONO!
Non indicare più l’oggetto misterioso
Nascosto nel tiretto, concedimi riposo
PRENDIMI SE MI VUOI ! PRENDIMI COME SONO!

Tacque poi e portò le mani da lavoratore al viso e le lacrime divennero rughe sotto le dita tremanti. Si sentì di repente e fatalmente vecchio, come se ai suoi quaranta anni se ne fossero aggiunti altrettanti. Scosse il suo corpo irrigidito ed impaurito, deciso a combattere questo fatale destino, ma, una volta in piedi, si rese conto che la sensazione di vecchiaia non l’aveva abbandonato. Era ancora lì con lui, pronta a resistere ed insistere, nella corrosione del suo corpo e della sua anima. Si portò dinanzi allo specchio per diradare i suoi timori…Niente! Quello a cui non aveva voluto credere si era crudelmente avverato: sì, era vecchio, stanco, avvilito, tremabondo e senza più neppure le forze per partire al contrattacco. Quale peggiore punizione poteva mai ricevere per la sua ignavia! Fu allora che gli occhi ancora lacrimanti, cominciarono a fissare un armadio sul quale una fotografia di anni addietro lo ritraeva tutto vestito a festa al fianco d’una fanciulla che portava un lungo abito bianco come la neve.

Esitò un attimo e poi si mosse lentamente verso di esso ed evitando di posare gli occhi sulla fotografia, aprì il primo cassetto, rimosse alcune canottiere ed un paio di mutande lunghe un braccio, allo stile dei nonni, e vide luccicare sotto di esse un nero oggetto metallico che a prima vista lo accecò. Istintivamente, pose ambedue le mani sul manico di ottone del tiretto intenzionato a serrarlo, ma il buon senso l’ammonì a non farlo. Il suo giorno era arrivato e non doveva opporsi. Non doveva far altro che accettare. Afferrò l’arma e la baciò come se in essa si racchiudesse la salvezza. Sì, finalmente era persuaso che l’arnese che stringeva fra le mai conteneva recondita la vera libertà, libertà da quella vita da oppresso che aveva condotto dal giorno che la fotografia sull’armadio sigillava.

Pensò che se avesse agito da uomo fin dal primo momento, avrebbe potuto abbattere la schiavitù a cui era stato sottomesso. Ma avrebbe dovuto mostrare le sue intenzioni fin dall’inizio. Adesso era ormai troppo tardi.

Alcune parole pronunciate dal padre pochi anni prima che si sposasse gli rimbombarono nella mente. Dette ragione al vecchio. Gli parve di vedere ancora la mano ammonitrice del vecchio allungarsi verso di lui in un gesto deciso e fatale:

"Figlio, so bene che non sono mai stato un padre perfetto per te, so bene che l’avidità di denaro mi ha sempre tenuto lontano dalla famiglia, so bene che non ho alcun diritto di dirti cose simili, ma da padre, benchè indegno io sia stato, voglio ammonirti: il giorno che deciderai di sistemarti e creare una famiglia, prima di tutto non seguire le orme di tuo padre, vale a dire, cerca di rimanere vicino ai figli che concepirai e alla donna che avrai scelto come fedele compagna, ma innanzi tutto evita una donna appartenente a questo mondo contaminato e peccatore. Se farai l’errore di cadere fra i tentacoli di una donna di qui, non sarai più un vero uomo, ma uno schiavo alla merce’ delle voglie diaboliche d’un essere imperioso e tirannico. Per l’amor del cielo evita, evita, evita!" e mentre queste ultime parole continuavano a rintronargli nella testa, dando ragione, pur contro voglia, al padre che vero padre mai era stato, portò in maniera decisa e quasi rituale la mano destra verso la tempia ed il suo volto apparve sereno e sorridente mentre il dito premeva il grilletto.